La manipolazione linguistica: tecniche e strategie – II parte

In questo secondo articolo dedicato alla manipolazione linguistica, vi presenterò alcune tecniche e strategie per influenzare l’opinione pubblica usate dai mezzi di informazione e nei dibattiti politici .
1. Frasi in forma negativa
Per capire la potenza di questa tecnica di manipolazione linguistica, proviamo a percepire l’impatto che hanno su di noi due frasi che esprimono lo stesso concetto, ma una in forma positiva e la seconda in forma negativa.
«Luca è innocente»
«Luca non è colpevole»
Anche se da un punto di vista logico le due frasi sono equivalenti, di fronte alla seconda frase siamo più portati a dare una valutazione negativa di Luca. Questo avviene perché la nostra mente elabora con maggiore difficoltà una frase in forma negativa e il nostro inconscio non percepisce la negazione non.
Inoltre, quando siamo stanchi o affannati tendiamo a elaborare e assimilare quanto ci viene detto in modo più superficiale e approssimativo.
Proviamo ora a immaginare quando, esausti dopo una giornata di lavoro e impegni, rientriamo a casa e finalmente ci “rilassiamo” accendendo la TV e ascoltando le notizie… In una situazione di questo tipo, siamo sicuri di riuscire a identificare le trappole con cui i mezzi di informazione condizionano la nostra percezione della realtà?
2. Posizione del soggetto all’interno della frase
Un altro elemento da considerare è il soggetto su cui si focalizza di più l’attenzione all’interno della frase.
Dire «Lui uscì con lei dal ristorante» non è la stessa cosa di dire «Lei uscì con lui dal ristorante».
Immaginiamo ora di usare queste frasi per la ricostruzione dei fatti in un caso di aggressione a sfondo sessuale. Se il soggetto è “Lei”, a livello inconsapevole, si tende ad attribuire una maggiore colpevolezza alla donna, anche se i fatti descritti nelle due frasi sono identici.
In questo caso, è evidente come pregiudizi, credenze e convinzioni limitanti giochino un ruolo fondamentale e vengano sfruttati per condizionare l’interpretazione dei fatti insieme a un abile uso delle parole.
3. Diversione e omissione
La diversione è una tipica strategia usata nei dibattiti politici ed elettorali. Per offuscare le qualità dell’avversario o distogliere l’attenzione dai propri difetti si cambia il tema della conversazione, avviandola verso un fatto secondario.
Molto comune nei dibattiti politici è il ricorso alla diversione o all’omissione associate all’umorismo strategico. Queste strategie di manipolazione permettono a chi le usa di dribblare domande scomode e allo stesso tempo banalizzare i contenuti proposti dall’avversario…
4. Manipolazione linguistica e umorismo strategico
Proprio l’umorismo strategico, attraverso la banalizzazione o ridicolizzazione del pensiero altrui, può condizionare la nostra opinione su due sfidanti durante un dibattito.
Il ricorso a battute scherzose, che intrattengono e divertono, consente inoltre di distrarre gli ascoltatori dal tema centrale della conversazione e dai punti deboli delle argomentazioni proposte.
5. Manipolazione linguistica ed enfatizzazione
A questo punto dell’articolo, abbiamo compreso come anche una sola parola possa cambiare la nostra prospettiva su una situazione e il modo in cui reagiamo a essa.
A questo proposito, voglio raccontarvi un esperimento condotto nel 1974 che ancora oggi rappresenta una pietra miliare nel campo della psicologia della testimonianza (Reconstruction of Automobile Destruction: An example in the interaction between language and memory, E. F. Loftus and J. C. Palmer, Journal of Verbal Learning and verbal behaviour 13, 585-589, 1974).
Nell’esperimento in questione, gli intervistatori mostrarono ad alcuni studenti, precedentemente divisi in gruppi, gli stessi filmati di incidenti automobilistici. Gli intervistatori chiesero quindi ai differenti gruppi di ipotizzare la velocità dei veicoli negli incidenti.
Ad alcuni studenti venne fatta la domanda: «A che velocità andavano le auto quando si sono fracassate?»
Ad altri invece venne chiesto: «A che velocità andavano le auto quando si sono scontrate?»
Nonostante i filmati fossero identici, gli studenti a cui era stata fatta la domanda contenente la parola “fracassate” riferirono una velocità maggiore rispetto agli altri. L’esperimento ha quindi dimostrato come la forma con cui gli intervistatori hanno posto la domanda abbia influito sulla percezione della velocità delle auto da parte degli osservatori.
Questa tecnica di manipolazione linguistica, detta “enfatizzazione”, è usata per influenzare l’opinione pubblica e la nostra percezione di eventi e fatti in molteplici contesti quotidiani.
Per concludere, il mio suggerimento è quello di esercitarvi a riconoscere le tecniche di manipolazione descritte in questo e altri articoli per avere una migliore comprensione della realtà e fare le vostre scelte in modo più consapevole. Vi invito inoltre a condividere le vostre esperienze sulla mia pagina LinkedIn e/o Facebook o nella sezione commenti in fondo a questo articolo.